Studio ESSENCE. Nei pazienti con angina instabile l’Enoxaparina è più efficace dell’ Eparina non-frazionata
L’Enoxaparina è un’eparina a basso peso molecolare. Diversi studi hanno dimostrato che l’Enoxaparina produce maggiori benefici nel breve periodo (da 14 a 30 giorni) rispetto all’Eparina non-frazionata.
Tuttavia in assenza di dati sul medio-lungo periodo era difficile individuare un ruolo per le eparine a basso peso molecolare. Lo studio ESSENCE (Efficacy and Safety of Subcutaneous Enoxaparin in Non-Q-wave Coronary Events) ha valutato l’efficacia ad 1 anno dell’Enoxaparina e dell’Eparina non-frazionata.
Sono stati arruolati 3171 pazienti con angina instabile e cardiopatia ischemica sottostante.
Tutti i pazienti ricevevano giornalmente Aspirina. L’end-point primario consisteva nel verificare l’incidenza di morte, infarto miocardico, angina ricorrente.
All’analisi intent-to-treat ad 1 anno l’incidenza del triplo end-point era del 32% nei pazienti trattati con Enoxaparina e 35,7% in quelli che ricevevano Eparina non-frazionata. Ad 1 anno la necessità di cateterizzazione diagnostica e di rivascolarizzazione coronarica è risultata più bassa nel gruppo Enoxaparina rispetto all’Eparina non-frazionata (55,8% vs 59,4%; 35,9% vs 41,2%, rispettivamente).
Le conclusione dello studio ESSENCE: nei pazienti con angina instabile o infarto miocardico non-Q, la terapia con Enoxaparina ha ridotto in modo significativo l’incidenza di eventi ischemici ricorrenti e le procedure invasive sia diagnostiche che terapeutiche ad 1 anno.
(Goodman SC et al, J Am Coll Cardiol 2000; 36: 693-698)